ORATORIO OSPEDALICCHIO
“Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto al regno di Dio.”
È con questa citazione del Vangelo di Luca, che sono stati fondati i principi dell’Oratorio di Ospedalicchio: un piccolo paese, che aveva e che ha tanto da offrire alle nuove generazioni, soprattutto grazie all’apertura dell’oratorio. Oratorio significa avvicinare i bambini a Gesù, far comprendere davvero chi è questo Gesù di cui sentono tanto parlare al catechismo o alla Messa. Oratorio è trovare unione e forza, collaborazione e cooperazione, ma soprattutto una seconda famiglia che ti accoglie e ti fa sentire a casa in qualsiasi momento. Questo è ciò che da nove anni Francesco Vitale e Monica Carotenuto stanno trasmettendo a tutti gli animatori e a tutti i bambini che frequentano l’oratorio di Ospedalicchio. Guidati dallo Spirito Santo hanno avuto la forza, ma anche la necessità, di creare un gruppo per far conoscere davvero cosa significhi intraprendere un percorso insieme, ma soprattutto insieme a Dio e l’oratorio è il mezzo ideale per poter realizzare questo progetto.
Il 31 Gennaio 2010 è stato inaugurato l’oratorio collocato nel salone dietro la chiesa di Ospedalicchio con una grande festa e ogni anno viene ricordata questa data che ha dato inizio ad una collezione infinita di ricordi che si trovano raccolti e custoditi in questa sala.
Non è facile partire da zero, trovare un aiuto concreto su cui contare, ma Francesco e Monica, circondati dai loro amici come Isa, Sergio e Patrizia hanno costruito le fondamenta di un progetto che ogni anno, ogni mese e ogni giorno sta crescendo grazie alle loro basi. Un sostegno fondamentale lo devono anche a Giorgio Paparelli, che all’epoca gestiva la sala, ed era stato più che felice di dare il via a questo entusiasmante nuovo inizio per Ospedalicchio.
Lo scopo di questo oratorio è rendere partecipi i bambini, dando loro una nuova visione della vita parrocchiale, facendoli divertire e giocare, ma anche pregare.
È per questo che l’attività principale si svolge la domenica mattina, un’ora prima che inizi la Messa: gli animatori aspettano con gioia che i bambini arrivino per mostrare loro i giochi che hanno organizzato e poi andare tutti insieme alla Messa. Oltre a fare amicizia tra loro, si possono divertire e sentire accolti in una nuova realtà. Le attività dell’oratorio sono cresciute insieme ad esso nel corso degli anni. La più elaborata e mai vista all’interno di un oratorio, è la commedia di Natale. Partendo i primi anni da uno spettacolo di canto con i bambini, questo progetto man mano si è evoluto in qualcosa di più grande: una recita vera e propria. Gli animatori si sono messi in gioco e hanno rivestito le parti dei personaggi della Bibbia ed ogni anno, anche se con un copione diverso, hanno mantenuto i tre protagonisti: i Re Magi. La commedia, che infatti verte alla loro celebrazione, è un evento insolito ma che proprio per questo è stato considerato originale e innovativo ed ha portato addirittura all’esibizione per due anni di seguito presso la Cattedrale di Perugia in centro, per volontà del Cardinale Mons. Gualtiero Bassetti, preceduta da una sfilata.
Inoltre la festa che sin dall’inizio è stata ricordata è quella della mamma, con la vendita delle piantine dopo la Messa fuori dalla chiesa.
Ogni evento importante, durante l’anno, l’oratorio lo fa suo e lo festeggia, coinvolgendo sempre più persone, ma soprattutto facendo brillare gli occhi dei ragazzi/animatori quando vedono sbocciare un sorriso sul viso di un bambino, magari, proprio grazie a loro, grazie a quell’atmosfera speciale ed un po’ magica che solo l’ oratorio riesce a far nascere.
L’organizzazione che vi è dietro è stata e tuttora è notevole, ma i bambini che hanno visto nascere questo oratorio sono cresciuti, ora sono dei ragazzi, il cui sogno è far provare ad altri bambini la gioia che hanno vissuto loro nel passare l’ infanzia dentro questo ambiente, circondati da Dio e dalle sue opere.
Ogni anno gli animatori svolgono un ritiro per organizzare al meglio l’annata ed ogni anno trovano una nuova frase come motto e come guida. Un esempio è la frase: “Tu sei prezioso ai miei occhi”, ogni domenica mattina gli animatori la indossavano stampata su una maglietta e non potevano fare a meno di accorgersi del sorriso che spuntava sul volto dei bambini nel leggere quella frase.
Ed proprio in quell’istante che hanno pensato “Sì, io ho molto da fare nella mia vita, ma non sarebbe completa se non fossi qui. Questi bambini sono il motivo per cui vado avanti.”
Francesco e Monica hanno lasciato tanto a tutti i ragazzi e continuano ancora a farlo, sono un punto di riferimento fondamentale, una sicurezza irrinunciabile. Ogni giorno, prima di entrare, attraversano il giardino dell’oratorio e osservano l’Ulivo che hanno piantato quel lontano 31 Gennaio 2010 e alla loro mente ritorna la frase di Luca che li ha guidati durante tutti questi anni, la frase che li incoraggiava a non smettere, a non abbandonare un lavoro una volta che si è cominciato. Loro non l’hanno mai lasciato e ricomincerebbero tutto daccapo se potessero, perché sanno che i risultati valgono più di qualsiasi fatica, di qualsiasi critica o pregiudizio.
L’oratorio è stato nominato “Oratorio degli Angeli Custodi”, il logo ritrae un angelo in primo piano e in basso un bambino che stringe la mano alla mamma e al papà.
È lo stare insieme che tiene unito il tutto, è la condivisione che ha fatto sì che ogni anno l’oratorio riuscisse ad organizzare la festa di Carnevale, il centro estivo per i bambini o la partecipazione ad eventi come la Star Cup o il torneo di Casa Emmaus. E’ un gruppo che condivide gli stessi sogni e insieme sono state create scenografie, costumi e spettacoli mai visti. Per sette anni l’oratorio è stato seguito da Don Claudio Schioppa che ha potuto vederlo sbocciare e adesso è passato in mano ai nuovi presbiteri: Don Antonio Paoletti e Don Emanuele Bolognino. Da questo anno si stanno cercando di aggiungere nuove attività come un CineOratorio, ovvero un cineforum sia per bambini che per ragazzi, o anche un servizio di aiuto compiti. Ciò che si vive in quella sala è entrato sotto la pelle ad ognuno di questi ragazzi che offre il suo servizio ogni giorno; sono emozioni che non si possono provare una volta usciti, una volta travolti di nuovo dal tornado della routine quotidiana, sono sensazioni che appartengono a quella sala ed è per questo motivo che il lavoro continua e continuerà sempre ad essere attivo, il solo desiderio è che i bambini, passando davanti all’oratorio, pensino a quando quella volta si erano divertiti così tanto e farebbero di tutto per tornarci, perché tutti loro sono preziosi ai nostri occhi e agli occhi di Dio.